di Redazione #MovimentoRoosevelt twitter@gaiaitalicom #Politica
Dal Movimento Roosevelt, dal suo presidente Gioele Magaldi, riceviamo il comunicato stampa che pubblichiamo di seguito integralmente.
Sono a disposizione per spiegare alla magistratura che, se vuole indagare su gravi danni arrecati alla collettività, deve occuparsi delle privatizzazioni fatte negli anni ’90, in Italia: perché lì ci sono danni molto più grandi di quelli che possa procurare qualunque intreccio tra massoneria di “peones” e malavita di scalcinati”. Il massone Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt e gran maestro del Grande Oriente Democratico, contesta con queste parole il clamore mediatico suscitato dall’inchiesta calabrese condotta da Nicola Gratteri attorno a Giancarlo Pittelli e al presunto legame tra ‘ndrangheta e massoneria nel Vibonese. “Troppi articoli di giornale – afferma Magaldi – sono scritti da gente che di massoneria non sa e non capisce nulla. E forse – e questo è ancora più grave – di massoneria capisce poco o nulla anche la magistratura. O fa finta di non capire? Non lo so”.
Magaldi denuncia la ricorrente inclinazione manipolatoria dei media che tendono ad associare la massoneria alla mafia, nel Sud, ogni volta che qualche massone risulta coinvolto in indagini. Un discriminazione inaccettabile: “Se a essere indagato fosse un esponente cattolico, chi sarebbe così avventato da criminalizzare, solo per questo, tutti i cattolici?”. Aggiunge Magaldi: “Se diciamo che ogni siciliano puzza di mafia e ogni calabrese puzza di ‘ndrangheta, demonizziamo tutti”. Inutile aggiungere che “ci sono fior di siciliani e di calabresi che sono ottimi cittadini, nonché massoni”. Non solo: “Erano massoni anche fior di giudici morti ammazzati, eroici combattenti antimafia”. Insiste Magaldi: il connubio mafia-massoneria, presentato come qualcosa di fisiologico, “esiste solo nei sogni di qualche giornalista ignorante e di qualche magistrato che spesso prende lucciole per lanterne”.
Magaldi è autore del bestseller “Massoni”, uscito nel 2014 per Chiarelettere: un libro-verità che svela il ruolo super-massonico dei massimi circuiti di potere, facendo nomi e cognomi (inclusi quelli di Prodi e Draghi). “Provate a chiedere ai giornali che si parli dei livelli massonici che hanno consentito a Romano Prodi e a Mario Draghi di privatizzare in modo osceno importanti asset italiani, e di stabilire un rapporto dell’Italia con l’Eurozona e l’Unione Europea svantaggiosissimo per il sistema italiano nel suo complesso”, dichiara Magaldi. “Provate a dire una cosa del genere, e vedrete se i media oseranno parlare di certe reti massoniche neoaristocratiche, sovranazionali e potentissime (altro che i quattro boss di Vibo Valentia)”. Conclude Magaldi: “Silenzio: omertà mafiosa, da parte dei media, su questi temi. Ecco, quella è la mafia: è l’omertà mafiosa dei media sui temi che riguardano davvero le dinamiche più importanti del potere”.
(28 dicembre 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata