Il maschilismo istituzionalizzato di Michele Emiliano

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di Redazione #Puglia twitter@gaiaitaliacom #MicheleEmiliano

 

La Puglia di Michele Emiliano, che andrà al voto il 20 e 21 settembre, non ha adottato la parità di genere nella preferenze, toccherà intervenire a Conte e poi si lamenteranno che questo è il paese del Conte solo al comando . E’ mancato il numero legale in Consiglio Regionale, proprio quando si doveva votare la doppia preferenza di genere nelle liste, all’insegna del “resta vile maschio dove vai”.

Michele Emiliano, costretto a districarsi tra quattordici liste diverse con lui al centro e tutti gli altri che siedono alle sinistra e alla destra del padre non ha tempo per simili cosucce. Di fatto però bisognerebbe riprendere la buona abitudine di rispettare le Leggi dello Stato e magari cominciare a mettere mano alla sciagurata riforma del titolo V della Costituzione voluto ed operato da Massimo D’Alema nella sua breve ed indimenticabile stagione a Palazzo Chigi, perché non si può vivere in un paese dove ognuno interpreta ed applica le leggi come vuole. Così tocca intervenire al Governo (ingerenza! ingerenza!)…

E’ del 23 luglio scorso la formale diffida inviata alla Regione Puglia dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia: o la Puglia adeguava la legge elettorale entro il 28 o lo avrebbe fatto Roma. Il presidente del Consiglio ha deciso di aspettare ancora qualche giorno. Poi toccherà imporsi.

 

(31 luglio 2020)

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