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Trump sull’Ucraina: “Il 15 vedrò Putin in Alaska, ci sarà scambio di territori”… Bigmouth strikes again

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Il presidente dalla Bocca larga ha colpito ancora con una nuova affermazione facilona sull’incontro prossimo venturo con Putin: secondo l’ennesima dichiarazione trumpiana lui e Putin si incontreranno il 15 agosto in Alaska (doveva essere Roma, ma dati i troppi impegni di Meloni impegnata nella lotta contro i trafficanti di uomini in tutto il globo terracque si è dovuto scegliere altro luogo, la presidente è donna di spirito e ci passerà l’ironia) e il presidente dalla bocca larga ha già deciso: “Ci sarà scambio di territori”. A meno che Trump non abbia deciso di cedere l’Alaska in cambio di Vladivostock registriamo che manca il parere di Putin. E manca anche quello di Zelensky. In più da qui al 15 agosto mancano sei giorni nei quali il dittatore regolarmente eletto diventato tale grazie a riscrittura della Costituzione secondo i suoi dettati (pensateci quando vi dicono che cambieranno la nostra) può cambiare idea sei volte. Per Trump vale doppio. Trump ha inoltre già deciso che “Per l’intesa anche Zelensky deve essere pronto a firmare qualcosa”, non si sa nemmeno se Zelensky sia al corrente. Nel frattempo il polacco Tusk si accoda affermando che “il congelamento del conflitto” è più vicino. Secondo indiscrezioni Mosca vuole almeno tutto il Donbass (Donetsk e Lugansk), oltre al riconoscimento della Crimea. E nel caso Mosca decida di chiedere con le stesse modalità bombarole la Finlandia e i paesi Baltici cosa si farà, ci si caleranno i calzoni di nuovo? L’UE è sul chi va là. Secondo numerosi media europei e internazionali, tra i quali Repubblica che cita il WSJ, l’unica offerta sul tavolo al momento è il ritiro unilaterale dell’Ucraina dal Donetsk in cambio di un cessate il fuoco e congelamento dei nuovi confini. Il piano di Putin è stato immediatamente respinto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dai funzionari europei che hanno affermato che “La proposta è molto peggiore di quanto Trump ha detto durante la chiamata” perché si tratterebbe “di dare a Putin quello che vuole in cambio di niente”. Il solito Trump inaffidabile e boccalone che vuole l’Europa a pezzi e teme terribilmente Putin, nonostante le guasconate, che procede a tentoni dopo essersi inventato la fine dei conflitti in atto in 24 ore. E i suoi elettori – più i sovranisti al governo di casa nostra – ci sono cascati.     (9 agosto 2025) ©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata                    
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