di Giovanna Di Rosa
Ho letto da qualche parte, e ne ho discusso con persone a me vicine, della leggenda semplificata semplicemente da troppi sempliciotti affinché diventi tale, secondo la quale la sinistra si è scandalizzata per le destre che gozzovigliavano alla festa di compleanno di Salvini a poche ore dalla figuraccia di Cutro e dal Consiglio dei Ministri a porte chiuse!!!, dell’andremo a cercare gli scafisti in capo al mondo dove hanno reso chiaro chi regna, chi è popolo e quanto poco interessi a chi regna del popolo.
Mi sento di dire, mi sento di scrivere, che non si è attaccata la festa di compleanno in sé, cinquant’anni e non sentirli è un traguardo cui va sempre dato il benvenuto, si è attaccato un comportamento ingiustificabile dal punto di vista dell’umana decenza: sono al governo e faccio feste mentre il paese che governo vive una tragedia che ha scosso profondamente gli Italiani, perché è una tragedia umana indescrivibile. Quel comportamento, scrivo io che nemmeno sto a sinistra, è segno di un profondo egoismo e di una visione della povertà e delle umane disgrazie ingiustificabile sempre, ma ancor più se a viverlo, a canticchiare microfonino in mano, è la presidente del Consiglio leader di un partito di destra che, dicono loro, affonda le sue radici nella destra sociale.
Il giudizio sul mors tua vita mea lo daranno quelli che votano quando sarà il momento di votare e che non sono affatto così scemi come troppa politica, e troppi che la politica la commentano, ancora credono.
(13 marzo 2023)
©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata