di Daniele Santi #EmiliaRomagna2020 twitter@gaiaitaliacom #Politica
Proiezioni (8% dei voti scrutinati) che parlano di un Matteo Salvini suicida in un’Emilia Romagna nella quale agiva da padrone e dove ha addirittura perso voti. Stefano Bonaccini vincerebbe le elezioni, se non ci fossero cambiamenti, con quasi dieci punti di vantaggio sulla candidata inesistente nota come Lucia Borgonzoni con il 51,8% dei voti contro il 42% della leghista. Al momento in cui stiamo scrivendo Repubblica fornisce dati che vedono il 5% di distacco tra i due candidati, a favore di Bonaccini con la RAI a guida leghista che vede Stefano Bonaccini davanti a Borgonzoni di soli 2 punti.
Franerebbe dunque il progetto di involuzione illiberale che sarebbe dovuto partire dall’Emilia Romagna mentre il tribuno stravince in Calabria come se in quella regione non fosse qualcos’altro che tira i fili.
Secondo le proiezioni il PD sarebbe il primo partito con il 31,2%, con la lista Bonaccini al 7,4% – quarto partito regionale – la Lega a seguire al 31,% in netta discesa rispetto alle europee e la coalizione di centrosinistra al 47,6% contro il 44,9% per quella di centrodestra.
Morto il M5S con il 4,4%. Matteo Salvini parla dodici minuti dopo la mezzanotte e dice che i politici non commentano exit poll e proiezioni: e fa i cimplimenti a coloro che hanno votato ringraziando tutti. Cita Gaber e fa orrore come al solito quando si assume il merito di avere portato la gente a votare. Dice che tornerà in Calabria per mantenere gli impegni presi. Tutto fa, pur di non stare in Senato. Poi parla dell’Emilia Romagna con toni di chi non ha vinto. Parla di partita aperta sulla base di ragionamenti lillipuziani di Bruno Vespa. Poi la chiosa da populista doc: quando il popolo vota ha sempre ragione. Ed ha il coraggio di dire che Borgonzoni in quanto donna ha subito attacchi.
Sentite da che pulpito…
(27 gennaio 2020)
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