di Redazione, #Appennino
Dai consiglieri del Gruppo consiliare “Vivere Ventasso” Luca Cecchi, Emiliano Pedrini e Paolo Bargiacchi riceviamo e pubblichiamo integralmente:
“Se i nostri elettori ci chiedessero ragione della nostra attività a cinquanta giorni dall’elezione del nuovo Sindaco, dovremmo dare una risposta severa nei confronti di noi stessi, ma soprattutto nei confronti della nuova Amministrazione.
Ed infatti non è stato nemmeno convocato il Consiglio Comunale che, a termini di statuto, avrebbe dovuto approvare il documento programmatico del nuovo mandato amministrativo.
E dovremmo rimproverare a noi stessi di non aver denunciato l’inadempienza mettendo in risalto l’assenza di soluzione di continuità con la precedente consiliatura.
E’ un fatto però che, in tale situazione, il Consiglio Comunale di cui facciamo parte come componente di opposizione non può espletare le sue funzioni e viene ridotto a un organismo pletorico da consultare, da parte della maggioranza, e per dividerne la responsabilità, solo quando deve assumere decisioni impopolari e gravose per i cittadini.
A questo punto ben si potrebbe ritenere conclusa la luna di miele che ha fin qui accompagnato la nuova Amministrazione e si dovrebbe, a nostro avviso, cominciare ad affrontare concretamente i problemi più impellenti del territorio, abbandonando finalmente annunci e slogan di sapore elettoralistico, quanto meno per rendere edotti i cittadini delle effettive intenzioni e dei propositi cui andrà ad ispirarsi la nuova attività amministrativa.
Solo per esemplificare, ci pare di aver colto proprio in questi giorni una grave preoccupazione degli operatori di Cerreto Laghi per le sorti della discussa seggiovia, per la quale si rischierebbe di perdere il finanziamento ottenuto, proprio per l’inerzia del Comune e per i “lavori” discutibili e molto slow al Palaghiaccio.
Ma la popolazione del Comune, e non solo quella che ha scelto la nostra lista (comunque di poco inferiore, in termini numerici, a quella che è risultata vincente), guarda con preoccupazione ad obiettivi di più ampio respiro, quali la diga di Vetto e il prolungamento della strada Gatta – Pianello.
Sulla diga ricordiamo alla Giunta e al Sindaco, che si è speso in un’adesione del tutto formale in favore dei sostenitori di un progetto ultra-retro-secolare (risalente al 1850), che il favore di questa minoranza verso tale opera si accompagna a, e presuppone, un grande patto di concertazione tra tutti i “livelli” istituzionali interessati, non solo per servire i terreni agricoli a valle e produrre energia pulita, ma, contemporaneamente, per adeguare la viabilità della zona (ad iniziare dal completamento della fondovalle Lonza) e per dare un impulso turistico destinato a coinvolgere la montagna tutta, segnatamente quella della val d’Enza.
Quanto alla fondovalle, ricordiamo la nostra posizione che, abbandonando l’ipotesi di una Gatta – Giarola evidentemente priva di adeguato respiro, sostiene ed afferma la necessità di un suo prolungamento fino a Collagna per realizzare il collegamento con la statale 63 (anch’essa da attenzionare e sistemare nella dimenticata tratta Castelnovo – Cerreto) e per valicare l’alpe.
Quella che noi auspichiamo è la “strada dei gessi”, come arricchimento di tutta la zona e come via di accesso al Parco nazionale, che chiamiamo a tirare le fila, nell’ambito della candidatura avanzata dalla Regione delle aree carsiche e gessose a patrimonio mondiale Unesco, per una rapida progettazione e realizzazione con il concorso fattivo ed economico di tutti gli enti territoriali interessati.
E poi, ma non da ultimo, perché è il primo problema che ci sollevano i nostri (e i vostri) elettori, proponiamo e sollecitiamo un Consiglio comunale straordinario monotematico per trattare i problemi di grande sofferenza che investono sia l’ospedale Sant’Anna con tutti i suoi servizi (di cui è storicamente dotato), compreso il punto nascite (oggetto di promesse ancora in attesa di realizzazione), nel quadro della programmazione ospedaliera provinciale (che dovrebbe rappresentarlo come uno dei tre poli), sia i servizi socio-sanitari territoriali, che versano in gravissima sofferenza, anche per alcune situazioni insopportabili, come la mancanza del medico di base nell’area di Ligonchio”.
Così un comunicato stampa ricevuto in redazione e pubblicato integralmente.
(25 novembre 2021)
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