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Stefano Bonaccini a Carta Bianca: “Il PD non può fare politica parlando dei suoi dirigenti”

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di Daniele Santi, #Lopinione

Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, ospite di Bianca Berlinguer a Carta Bianca, ha detto al suo partito che “non può fare politica parlando dei suoi dirigenti” ricordando, in soldini, che di un partito che parla ai suoi dirigenti e non ai suoi elettori – noi abbiamo parlato di parlare al proprio ombelico, in altra sede – non frega un accidente a nessuno. La traduzione è semplificata per i tromboni dell’arrampicarsi sugli specchi.

Bonaccini che non è uno che in pubblico le manda a dire, vedremmo un’accoppiata vincente del “parlar chiaro per capirsi” con Carlo Calenda, ma è sicuramente molto più prudente ed abile nella trattative politiche che contano, ha poi parlato di Nicola Zingaretti e della sua scelta di dimettersi da segretario del PD (dicendo peste e corna del partito) fornendo una sua personale lettura della questione: “Non mi è mai successo di vedere il gestore di un ristorante mettersi sul marciapiede e dire ai clienti non entrate nel mio locale perché si mangia da schifo“. Il commento è stato preceduto da manifestazioni di stima e affetto nei confronti del presidente della Regione Lazio.

Bonaccini, senza darlo troppo a vedere e prendendo come esempio la sua vicepresidente Elly Schlein (più di 22mila voti alle ultime regionali, più di tutti i potenti del PD, perché la vicepresidenza non la si offre solo per gratitudine), ha poi delineato quello che potrebbe essere il nuovo corso del PD, dopo quella che troppo pomposamente chiamano rifondazione del partito – e a guidarla ci mettono Enrico Letta che era già vecchio vent’anni fa? – con una nuova apertura a sinistra dopo essersi aperti al centro e dopo essersi chiuso a sinistra per aprirsi al centro. Il punto è che questo partito si guarda troppo la pancia e ha smesso di guardare alla gente, sembra dire Bonaccini quando ricorda come è nata la sua alleanza con le Sardine, e le ragioni che l’hanno spinto ad offrire la vicepresidenza dell’Emilia-Romagna ad Elly Schlein, mentre si preoccupava di chiarire che del destino personale dei vari Renzi o chi per lui,  non gliene può fregare di meno.

Chiosava, il Bonaccini, ricordando che se si sono persi punti nelle intenzioni di voto, nulla esclude che se ne possano perdere di più e citava, sottilmente, proprio l’esempio di Italia Viva. Ovvero quando il cinismo politico è costruttivo.

 

(10 marzo 2021)

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