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Luigi Ghirri, lo sguardo infinito partito da Fellegara. In sala a Scandiano il documentario di Matteo Parisini il 12 aprile

di Redazione Cultura

Arriva a Scandiano, da dove tutto è iniziato, il docufilm di Matteo Parisini dedicato allo sguardo immortale di Luigi Ghirri, fotografo scandianese scomparso prematuramente nel 1992 che proprio nel 2023 avrebbe compiuto 80 anni. “Infinito. L’universo di Luigi Ghirri” verrà proiettato al Cinema Teatro Boiardo di Scandiano mercoledì 12 aprile a partire dalle ore 21. L’ingresso sarà per tutti a 5 euro.

Nell’occasone saranno presenti, oltre al regista Matteo Parisini, le figlie di Luigi Ghirri, Ilaria e Adele. Nato a Fellegara, frazione di Scandiano, nel 1943, Ghirri ha saputo interpretare territori e mondi diversi attraverso uno sguardo sul mondo che è diventato cifra stilistica di valore riconosciuto a tutti i livelli.

“La proiezione di questo documentario – ha spiegato il sindaco Matteo Nasciuti – rientra in un programma legato ai 600 anni della Contea di Scandiano. Nel 1423 infatti Feltrino Boiardo ha ricevuto per il nostro territorio il titolo di Contea. Una ricorrenza che ci dà l’opportunità di ricordare fatti, luoghi, persone significativi per Scandiano. Celebrare Ghirri significa, in questo senso, riconoscere il valore di una persona che, nata a Scandiano, ha saputo crescere in contesti diversi, confrontarsi con mondi diversi, ma che – come ben chiaro anche dal docufilm – è rimasto sempre legato ai nostri luoghi, alle sue e alle nostre radici. Ho incontrato nei giorni scorsi Ilaria e Adele, le due figlie di Luigi Ghirri, a cui voglio dire grazie per l’attenzione dimostrata verso il nostro territorio e con le quali siamo felicissimi di iniziare una collaborazione che immaginiamo lunga e arricchente per entrambi” ha chiosato il sindaco”.

Luigi Ghirri, fotografo italiano di fama internazionale, ha scritto con regolarità durante tutta la sua vita. La sua fotografia si riflette nella sua scrittura, che è insieme affermazione poetica, argomentazione esistenziale, diario che interroga il presente. Partendo dai suoi scritti, il documentario ripercorre le tappe cruciali della vita del fotografo. È un viaggio nei luoghi della provincia, uno studio di terre, acqua, colline, orizzonti infiniti. È una ricerca sul suo lavoro fotografico, concepito non in termini di singola immagine, ma come un alfabeto in cui ogni immagine esiste solo grazie alle altre. I compagni di questo viaggio sono gli artisti Franco Guerzoni e Davide Benati, lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle, lo stampatore Arrigo Ghi, il fotografo Gianni Leone, il musicista Massimo Zamboni, e infine la famiglia, che rappresentava per Ghirri il sentimento di appartenenza a una comunità ordinaria ma unita. Stefano Accorsi dà voce ai testi di Ghirri.

 

(6 aprile 2023)

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