di Redazione #ReggioEmilia twitter@gaiaitaliacomRE #Cronaca
Pugni, schiaffi e calci in piena notte per evitare che dormisse. Un escalation di gratuite violenze che da diversi anni una casalinga 35enne subiva nel silenzio dettato dalla paura a cui ha posto fine suo figlio: un bambino di 12 anni che nell’ultimo grave episodio di violenza non ha esitato a chiamare il 112 dei carabinieri chiedendo aiuto per la mamma che era stata picchiata dal padre.
La telefonata ha così messo fine ad una convivenza di maltrattamenti che non erano cessati nemmeno con la nascita del bambino. I fatti alla fine dello scorso mese di agosto quando i Carabinieri di Novellara su richiesta del piccolo intervengono nell’abitazione di una famiglia abitante nella bassa reggiana, portando alla luce un’inquietante ed aberrante vicenda di violenza domestica che andava avanti da diversi anni a cui i carabinieri di Novellara, grazie al coraggio del piccolo figlio della vittima, hanno posto fine arrestando il padre.
La Procura reggiana infatti, condividendo con le risultanze investigative, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, un provvedimento restrittivo di natura cautelare già eseguito. Ora l’uomo si trova in carcere. Le indagini hanno rivelato che l’uomo dal 2013 sottoponeva a costanti vessazioni fisiche e morali la moglie sistematicamente insultata, minacciata anche mostrandole un ascia, sferrandole spesso pugni, schiaffi e calci anche di notte per impedirle di prendere sonno.
(21 ottobre 2019)
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