La splendida Rocca di Scandiano, dove chi scrive ha trascorso magnifici momenti tra rassegne corali e altre iniziative che hanno contribuito a impreziosire i suoi primi anni di vita, è soggetta da diversi mesi a un’importantissima operazione di restauro (qui il nostro articolo del 2022) che, dal 2026, conclusa la ristrutturazione del monumento simbolo di Scandiano, la Rocca dei Boiardo, diventerà Museo della città.
Rocca dei Boiardo a Scandiano non è solo un monumento, ma un vero e proprio palinsesto di pietra che racconta otto secoli di storia emiliana. Nata nel XII secolo come fortificazione difensiva per volere dei Da Fogliano, deve il suo nome alla famiglia Boiardo, che ne prese il possesso nel 1423 trasformandola in una raffinata dimora rinascimentale pur mantenendo all’esterno l’aspetto austero di una fortificazione difensiva difficilissima da espugnare. Lì nacque e visse il conte Matteo Maria Boiardo, che proprio tra le mura della Rocca compose l’Orlando Innamorato. Caratteristica dell’edificio è la sua doppia valenza (non solo) estetica: l’esterno conserva infatti l’aspetto austero della fortezza con fossato e apparato a sporgere, mentre l’interno svela cortili eleganti e decorazioni che richiamano il prestigio della corte, con una corte interna accogliente e dall’acustica quasi perfetta.
Fu con l’arrivo degli Estensi nel XVI secolo, la Rocca subì un’ulteriore metamorfosi barocca. Architetti come l’Aleotti intervennero per dare un respiro monumentale alla struttura, che fu arricchita di scaloni e saloni affrescati da Nicolò dell’Abate (i cui celebri dipinti sono oggi in parte conservati a Modena). Fu proprio nei sotterranei della Rocca che lo scienziato Lazzaro Spallanzani condusse alcuni dei suoi esperimenti pionieristici.
Oggi la Rocca resta il cuore pulsante di Scandiano, un incrocio unico tra epopea cavalleresca, rigore scientifico e architettura nobiliare, amata dagli abitanti e tenuta in gran cura dall’amministrazione comunale che con un restauro imponente la vestirà di nuovo mantenendola com’è. L’amore della città per la Rocca si riassume in questa dichiarazione del Sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti del 2022.
“È un momento importante, l’inizio di una pagina nuova per la nostra Rocca che abbiamo fortemente voluto nonostante i tanti passaggi che ne hanno rallentato l’iter. La Rocca , attraverso questo intervento, avrà nuova vita e ne verrà valorizzata la vocazione museale. E’ un patrimonio a cui teniamo moltissimo e con sacrificio dovremo abituarci a vederla chiusa per il tempo necessario al ripristino, un sacrificio che faremo volentieri per vederla ancora più bella e fruibile per tutti”.
Pure se buona parte della stampa che fa cultura (o pretende di farla) in Italia dà per certo che dal 2026 la Rocca sarà polo museale, è un’altra dichiarazione dell’assessore ai lavori pubblici Claudio Pedroni del 2022 che al via dei lavori disse: “Difficile dire ora quali saranno i tempi di completamento dell’opera, quello che sappiamo è che serviranno anni perché si tratterà di un lavoro lungo e delicato che però ci restituirà una nuova Rocca”.
Consideriamo quindi il 2026 come una data di buon auspicio e attendiamo di vedere il completamento dell’opera per rivedere, da adulti, quel luogo che tanta compagnia ci ha fatto da bambini e che ci ha insegnato, in qualche modo, l’amore per la cultura.
(23 dicembre 2025)
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