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Natalità ed economia a Reggio Emilia non si risolvono con gli stalli “familiari”

di Redazione, #Politica

Le medie e grandi città stanno attraversando difficoltà demografiche ed economiche cui la politica dovrà trovare risposte, sia a livello nazionale, sia locale. Il compito delle amministrazioni comunali sarà quello di individuare interventi mirati ad ottimizzare le poche risorse a disposizione nel tentativo di massimizzare i risultati. Il governo, ad esempio, sta portando a termine l’iter dell’assegno unico universale. Si tratta di una riforma organica che, a differenza degli interventi spot cui eravamo abituati, si propone di non durare il tempo di una stagione, ma di accompagnare i nuovi nati fino al ventunesimo anno d’età,
fornendo certezze alle famiglie italiane.

Cosa può fare, nello specifico, il comune di Reggio Emilia per dare maggior spinta a questo provvedimento? Innanzitutto capire, ad esempio, di cosa si stia parlando. Spiace, infatti, constatare come alcune forze politiche reggiane sembrino annaspare nel vuoto, sommerse da idee sconclusionate. A tal proposito, ad esempio, citiamo la proposta, pubblicata mezzo stampa, di promuovere parcheggi, vicino al centro storico, dedicati ai neo genitori. Ora, francamente, sfugge la logica. Una famiglia potrà mai decidere di avere figli soltanto perché qualcuno promette uno stallo libero? Altresì, Un esercente di Piazza Prampolini, grazie ai parcheggi familiari, vedrà aumentare i propri introiti? Questa proposta non è altro che un’accozzaglia di temi buttati sul tavolo, conditi  con un po’ di sale, tanto aceto e senza olio, nella speranza che i reggiani ne chiedano ancora. Appare evidente che la pietanza sia indigesta e che le soluzioni siano ben altre, perché quella proposta,  ovviamente, non potrà produrre risultato alcuno, se non una diversa tinteggiatura delle strisce blu.

Per i socialisti di Reggio Emilia, invece, per incentivare i cittadini a fare figli, ad esempio, serve ridurre le rette degli asili garantendo comunque l’alto livello delle scuole reggiane. I componenti di una famiglia non possono essere obbligati a scegliere tra asilo e lavoro, rinunciando al secondo perché magari il servizio offerto è troppo costoso da mantenere.  Bisogna poi considerare anche la necessità di aumentare spazi e posti dedicati al prescolare, perché il genitore che lavora deve essere supportato, non abbandonato a se stesso. Sempre per garantire la possibilità di non essere obbligati a scegliere tra lavoro e famiglia serve implementare pre e post scuola, ricordando che la società moderna è cambiata, e che moltissimi cittadini non lavorano più solo dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 17:00. E poi, più in generale, ripristinare i punti nascita in tutta la
nostra provincia.

Venendo, poi, alla necessità di aumentare vitalità e appetibilità del centro storico di Reggio Emilia, non si può certo immaginare che siano i parcheggi per le famiglie a risolvere i problemi e a far crescere i consumi. Serve, invece, un incubatore di imprese e servizi dedicato appositamente al centro, dove chi ha un idea imprenditoriale possa incontrare chi offre i locali, con il comune che funga da ente facilitatore. Bisogna prevedere contributi economici e finanziamenti, per un periodo limitato di tempo, con, in cambio, la disponibilità a partecipare attivamente ad eventi ospitati in centro città e realizzati dal comune. Questo
consentirà di ripopolare e rianimare il centro storico creando nuove imprese, quindi nuovi posti di lavoro. I socialisti dimostrano dimostrano di avere proposte concrete e idee da mettere a disposizione della comunità. Siamo pronti a confrontarci con la giunta perché
abbiamo a cuore il futuro della città.

 

(5 aprile 2021)

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