Una serie di adeguamenti tariffari, legati unicamente al tasso d’inflazione programmata, insieme alla conferma da parte della Regione di tutte le agevolazioni attualmente in vigore.
La Giunta ha approvato una manovra tariffaria del trasporto ferroviario regionale per il quadriennio 2026-2029, come previsto dal Contratto di servizio, avviato nel 2019. È stata costruita in maniera morbida, modulando gli aumenti in modo da non gravare sulle fasce chilometriche più alte e mantenere un equilibrio corretto tra corsa semplice e abbonamenti. Le variazioni tariffarie partiranno dal 1^ febbraio 2026.
Accanto agli adeguamenti, la Regione conferma integralmente tutte le agevolazioni: dal ‘Salta su’ al ‘Mi Muovo in città’, alle integrazioni con i servizi Av e Intercity.
Confermata anche la tariffa agevolata per gli under 26: si tratta di un impegno economico pari a oltre 40 milioni di euro all’anno.
E, proprio per garantire il diritto alla mobilità, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato per il 2026 nel proprio bilancio, un contributo aggiuntivo di circa 10 milioni di euro per il Tpl regionale a fronte di un consistente taglio del Fondo nazionale per il Trasporto pubblico.
Oltre a questo, proprio a partire dal 2025, la Regione ha deciso di implementare le risorse per gli interventi della manutenzione straordinaria sulla rete di proprietà (nello specifico, 6,8 milioni nel 2025, 9 milioni nel 2026, 7,2 milioni per il 2027 e 7,2 milioni per il 2028).
La manovra è stata condivisa preventivamente con i sindacati confederali, con il Comitato regionale dei consumatori e degli utenti (Crcu) e con il Comitato consultivo regionale degli utenti ferroviari dell’Emilia-Romagna (Crufer), che ne hanno apprezzato l’impostazione orientata al contenimento degli aumenti, anche in rapporto alle scelte adottate in altre Regioni.
La variazione tariffaria più recente, nel 2022, aveva riguardato esclusivamente le corse semplici mentre gli abbonamenti non venivano aggiornati dal 2016. A questo proposito va ricordato che le tariffe dell’Emilia-Romagna, soprattutto quelle degli abbonamenti, restano tra le più basse rispetto alle regioni confinanti.
L’adeguamento sul 2026 tiene conto del tasso di inflazione degli anni 2025 e 2026. Per il triennio successivo gli incrementi saranno allineati alle previsioni del deflatore dei consumi privati indicate nel Piano strutturale di Bilancio di medio termine e dunque dell’1,8% per il 2027, 1,9% per il 2028 e 2,0% per il 2029.
Alcuni esempi: la tariffa di corsa semplice per la fascia 1-10 km passerà dagli attuali 1,50 euro ai 1,60 nel 2026, 1,70 euro nel 2027, 1,80 euro nel 2028 e 1,90 euro nel 2029. L’abbonamento mensile, per la stessa fascia, passerà dagli attuali 28,50 euro ai 31 euro nel 2026, ai 31,60 nel 2027, ai 32,20 nel 2028, ai 32,80 nel 2029. L’abbonamento annuale (sempre relativo alla fascia 1-10 km) passerà dagli attuali 260,60 euro ai 276 euro nel 2026, ai 281 euro nel 2027, ai 286,30 euro nel 2028, ai 292,10 euro nel 2029.
La tariffa di corsa semplice per la fascia 21-30 km passerà dagli attuali 3,50 euro ai 3,70 euro nel 2026, 3,80 euro nel 2027, 3,90 euro nel 2028 e 4 euro nel 2029. L’abbonamento mensile, per la stessa fascia, passerà dagli attuali 49 euro ai 51 euro nel 2026, ai 51,90 nel 2027, ai 52,90 nel 2028, ai 54 nel 2029. L’abbonamento annuale (sempre relativa a 21-30 km) passerà dagli attuali 421,60 euro ai 437 euro nel 2026, ai 444,90 euro nel 2027, ai 453,40 euro nel 2028, ai 462,50 euro nel 2029.
(18 dicembre 2025)
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